Negozio di musica

Joey, camminando da solo per la città, dopo svariati minuti, si trovò davanti ad un bellissimo negozio di musica.
Si fermò un attimo, davanti alle vetrine. E ripensò alla batteria nel suo garage, mangiata dalla polvere, alle bacchette da troppo tempo sul comodino della sua camera e a alla sua band. I suoi amici umani che chissà da quanto non vedeva. I volti non se li era scordati, tanto meno le voci.
In quel momento avrebbe voluto correre da loro e riprendere la sua vita musicale da dove l'aveva lasciata.

Entrerò solo per dare un'occhiata..

Pensò, col suo sguardo freddo.
Aprì la porta e un campanellino suonò.

- Buongiorno signore - disse il commesso.

Joey volse lo sguardo altrove.
A malapena si era accorto della presenza della ragazza.
Si diresse nel reparto batteria e si fermò davanti a una in pioppo di 7 pezzi, con rullante e hardware incluso, di colore nero, della Pearl.

- Desidera qualcosa in particolare? - un'altro commesso si avvicinò al vampiro, con cortesia.

- No, grazie. Volevo solo dare un'occhiata. - gli sorrise freddamente. E continuò a girovagare nella stanza.

Poi per un attimo si trovò ancora la ragazza sotto il suo raggio visivo e si fermò.

- Eh sì - disse con indifferenza, continuando a guardare la batteria.
Poi si stancò della presenza dell'umana e andò verso un'altro strumento.

Se me la trovo ancora davanti la mangio viva giuro! Detesto chi mi sta addosso!

Le passò di fianco e in quel breve lasso di tempo, annusò tutto il suo odore.
Per un attimo gli girò la testa.

Che puzza di vaniglia! La mia Colonia è meglio!

E mugugnò qualcosa tra sè.

Ma che vuole questa? Continua a seguirmi, ne ha per molto?

Joey si accorsè della sua perseguitatrice.
Accellerò il passo verso la cassa.

- Mi scusi, mi faccia portare a casa la batteria in pioppo da 7 pezzi della Pearl. pagherò una volta arrivata. - e senza nemmeno salutare, si diresse verso l'uscita.

Joey fece finta di non ascoltare e si fermò sul ciglio del marciapiede, per aspettare che passassero tutte le macchine.

Come ho voglia di correre via.

Joey si girò di scatto.
I suoi occhi erano gelidi. Diventarono di un azzurro intenso, quasi bianco.
Succedeva così quando si arrabbiava.

- Senti, tu. Hai intenzione di gironzolarmi attorno ancora per molto, cagnolino? Lasciami stare, ho da fare. E non te lo ripeto più. -

Umani..

Joey sgranò gli occhi.

- Ma tu sei fuori! Cosa vuoi da me? Vattene prima che mi incazzi davvero. E credimi, se succede, non avrai più il coraggio di offrirti come cagnolino. -

- Sì, come no. - e attraversò la strada.

Idiota..